Per gonartrosi si intende una patologia degenerativa che porta ad un danno progressivo della cartilagine articolare, con progressiva comparsa di dolore e limitazione funzionale dell’articolazione. Può anche essere causata da anomalie meccaniche dell’articolazione che portino ad un consumo precoce di tutta l’articolazione o di uno dei suoi tre compartimenti (mediale, laterale e femoro-rotuleo).
Tra le cause più frequenti vi sono il ginocchio varo o valgo e le alterazioni di allineamento dell’apparato estensore. Cause secondarie di artrosi del ginocchio possono essere le fratture articolari, le alterazioni di sviluppo della cartilagine articolare in età di sviluppo, le necrosi ischemiche ad esempio a carico del condilo femorale mediale, spesso su base metabolica o farmacologica. Altra causa di erosione della cartilagine articolare è la patologia reumatica (artrite reumatoide, artrite psoriasica, artrite gottosa, sinovite villo nodulare).
Tra le patologie meno comuni rientrano alcune forme quali ad esempio la condrocalcinosi o pseudogotta, ossia la formazione all’interno dell’articolazione di concrezioni cartilaginee tondeggianti composte da cristalli di pirofosfato di calcio diidrato che possono rapidamente creare un danno diretto alla cartilagine stessa.

QUALI SONO
I SINTOMI?
L’artrosi del ginocchio si manifesta in genere con un dolore sordo, progressivo che colpisce l’articolazione o uno dei suoi compartimenti. Al dolore, che spesso è presente al movimento e ai cambi di posizione, si associa una progressiva limitazione articolare in flessione e estensione. Può essere presente un versamento articolare che limita ulteriormente l’escursione articolare.

La prevenzione si basa sul controllo del peso corporeo, in quanto un aumento ponderale o un quadro di franca obesità è direttamente correlato ad una rapida degenerazione della cartilagine sottoposta al sovraccarico.
Anche la correzione precoce di grossolane alterazioni della meccanica articolare previene l’usura precoce della cartilagine.
Il trattamento delle eventuali patologie reumatiche porta ad un rallentamento del danno cartilagineo da esse causato a livello articolare.
Infine, una moderata ma costante attività fisica e una corretta alimentazione, così come l’astensione dal fumo e dall’abuso di alcol possono limitare l’insorgere della patologia
La diagnosi di artrosi del ginocchio si basa su un accurata valutazione clinica.
L’esame strumentale di prima scelta è la radiografia, che, eseguita utilizzando delle proiezioni specifiche, permette di determinare correttamente la gravità e la sede dell’artrosi, sia essa monocompartimentale o multi compartimentale, al fine di scegliere poi correttamente il trattamento più adeguato.
In alcuni casi selezionati o nelle artrosi secondarie all’esame radiografico viene associata la risonanza magnetica nucleare (RMN).
Nei casi post traumatici o in presenza di gravi alterazioni ossee, la tomografia assiale computerizzata (TAC) completa la diagnostica strumentale.
Il trattamento conservativo dell’artrosi del ginocchio si basa sull’utilizzo di farmaci analgesici e antiinfiammatori, di infiltrazioni articolari di acido ialuronico o cortisonici, di fisioterapia o terapie fisiche, sul controllo del peso corporeo.
Il trattamento chirurgico moderno si avvale di trattamenti “a la carte”, ossia di procedure protesiche, che, ove possibile, trattino solo il compartimento malato (protesi monocompartimentali mediali, laterali, femoro-rotulee).
In caso di artrosi diffusa si utilizza la protesi totale di ginocchio.
Tutti gli impianti protesici vengono impiantati utilizzando vie d’accesso chirurgiche rispettose dei tessuti molli del ginocchio, per garantire il minor trauma chirurgico e una più precoce ripresa post operatoria.
Le ultime frontiere del trattamento chirurgico dell’artosi del ginocchio si basano sull’utilizzo di protesi “anatomiche” che si adattano sempre più all’anatomia del paziente grazie ad un disegno che rispetta sempre più al complessa anatomia del ginocchio e la possibilità di scegliere la forma e la taglia adeguata al singolo caso.
In mani esperte è poi possibile il trattamento combinato di artrosi bi-compartimentali senza ricorrere alla protesi totale, o il trattamento di patologie cartilaginee e legamentose, quale ad esempio la ricostruzione del legamento crociato anteriore contestualmente all’impianto di una protesi monocompartimentale.